Quando si beve il vin brulè e come si riscalda

Quando si beve il vin brulè e come si riscalda

Il vin brulè è una bevanda calda e aromatica, tipica del periodo invernale e natalizio, che si prepara con vino rosso, zucchero e spezie. Il suo nome deriva dal francese “ça brûle”, che significa “brucia”, e si riferisce al fatto che il vino viene fiammeggiato per far evaporare l’alcol. 

Dove è nato il vin brulè?

Le origini del vin brulè sono molto antiche e risalgono all’antica Grecia e all’antica Roma, dove si consumava una bevanda simile chiamata “conditum paradoxum”, descritta dal gastronomo Apicio nel “De re coquinaria”. Si trattava di un vino dolcificato con miele e aromatizzato con pepe, foglie di lardo, zafferano e datteri, che veniva offerto agli ospiti a fine pasto come digestivo.

Nel Medioevo, il vino aromatizzato con spezie era conosciuto come “ipocras” e si pensa che sia stato inventato dal medico greco Ippocrate, che ne apprezzava le proprietà benefiche. La cannella, in particolare, era una spezia molto usata per il vin brulè, perché si credeva che avesse effetti riscaldanti e antinfiammatori.

Il vin brulè si diffuse poi in tutta Europa, con diverse varianti a seconda dei paesi e delle regioni. In Inghilterra si chiama “mulled wine”, in Francia “vin chaud”, in Germania “gluhwein” e nei paesi scandinavi “glogg”. In Italia, il vin brulè è tipico delle zone montane del nord e si prepara con vini rossi corposi e locali, come il Cabernet, il Merlot, il Valpolicella, il Sangiovese, il Lambrusco, il Pinot Nero, il Nebbiolo o la Barbera.

Quando si beve il vin brulè?

Il vin brulè è una bevanda che si beve soprattutto in inverno, quando le temperature sono basse e si ha bisogno di qualcosa di caldo e confortevole. È, infatti, una bevanda corroborante, che aiuta a riscaldarsi a rilassarsi. Il vin brulè è anche una bevanda conviviale, che si condivide con gli amici e la famiglia in occasioni festive e allegre.

Il vin brulè è il protagonista indiscusso dei mercatini di Natale, dove si può trovare in grandi pentole o in thermos, servito in tazze di ceramica o in bicchieri da punch. Il vin brulè è anche una bevanda che si può preparare facilmente a casa, seguendo la ricetta tradizionale o personalizzandola con le proprie spezie e aromi preferiti.

Perché si chiama vin brulè?

Il nome vin brulè deriva dal francese “ça brûle”, che vuol dire “brucia”. Questo perché il vino viene fatto scaldare insieme a zucchero e spezie e successivamente fiammeggiato in superficie in modo da far evaporare l’alcol. Questo procedimento serve a rendere la bevanda più morbida e aromatica, ma anche a ridurne la gradazione alcolica.

Il vin brulè, infatti, ha un contenuto alcolico inferiore a quello del vino a temperatura ambiente, e varia a seconda del tempo e della temperatura di cottura. In alcuni paesi, però, si usa aggiungere al vin brulè altri alcolici, come il brandy, il rum o l’amaretto, per renderlo più forte e corposo.

Come si riscalda il vin brulè?

Il vin brulè si riscalda in una pentola di acciaio o di rame, senza antiaderente, a fuoco basso o medio. Si versa il vino rosso nella pentola e si aggiungono lo zucchero, le spezie e le scorze di agrumi. Si mescola bene e si porta a bollore, poi si abbassa la fiamma e si lascia sobbollire per circa 30 minuti, mescolando di tanto in tanto.

Si spegne il fuoco e si accende un fiammifero o un accendino e si avvicina alla superficie del vino, facendo attenzione a non bruciarsi. Si aspetta che la fiamma si spenga da sola, poi si filtra il vin brulè con un colino a maglia fine e si serve ben caldo. Se si vuole conservare il vin brulè, si può mettere in una bottiglia di vetro e riporlo in frigorifero per un paio di giorni al massimo. Per riscaldarlo, si può usare il microonde o una pentola, ma senza farlo bollire di nuovo.

Cosa si mangia con il vin brulè?

Il vin brulè si accompagna bene con dolci a base di cioccolato, come il brownie, la cioccolata calda o la torta al cioccolato. Si abbinano bene anche i dolci speziati, come i biscotti di zenzero, i biscotti linzer o il pan di zenzero. Si sposa anche con la pasticceria secca, come i cantucci, i brutti ma buoni o i biscotti di pasta frolla.

In autunno, il vin brulè fa ottima compagnia alle caldarroste, al castagnaccio o alla torta di mele. In inverno, invece, si può gustare con lo strudel di mele, il pandoro o il panettone.

E per chi non ha tempo, sul nostro sito può trovare il vin brulè già pronto, si deve solo riscaldare!

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