Trentino Alto Adige
La viticoltura in Trentino Alto Adige è una delle più antiche e prestigiose attività agricole della regione, che vanta una grande varietà di vitigni e vini di qualità. La regione è divisa in due province autonome, Trento e Bolzano, che presentano caratteristiche climatiche, linguistiche e culturali diverse, ma che condividono la passione per il vino e la cura dei vigneti.
La storia della viticoltura in Trentino Alto Adige
La viticoltura in Trentino Alto Adige è una tradizione antica e ricca di fascino, che ha saputo adattarsi ai diversi contesti storici e geografici della regione.
La coltivazione della vite e la produzione di vino in Trentino Alto Adige risalgono almeno al 700 a.C., quando la zona apparteneva alla Raetia, una provincia romana famosa per la qualità dei suoi vini. Con le invasioni barbariche, la viticoltura subì un declino, ma fu ripresa dai monaci benedettini, che fondarono importanti monasteri come l’Abbazia di Novacella, dove si produce vino dal 11422.
Sotto la dominazione asburgica, la viticoltura trentina si sviluppò grazie alla fondazione delle prime cooperative e alla creazione di scuole agrarie e stazioni sperimentali di enologia, come l’Istituto di San Michele all’Adige, fondato nel 18743.
Nel 1902, Giulio Ferrari introdusse il primo spumante metodo classico della regione, che ottenne un grande successo e divenne il simbolo dell’enologia trentina.
Il Trentino Alto Adige è una regione divisa in due realtà vitivinicole distinte: il Trentino e l’Alto Adige, quest’ultimo anche chiamato Südtirol. Il Trentino è caratterizzato da vitigni a bacca bianca, come lo Chardonnay, il Pinot grigio e il Gewürztraminer, e da vitigni autoctoni a bacca nera, come il Teroldego, il Marzemino e il Lagrein. L’Alto Adige è invece famoso per i suoi vini bianchi aromatici, prodotti da vitigni come il Sylvaner, il Müller-thurgau, il Kerner e il Riesling, e per i suoi vini rossi leggeri e fruttati, ottenuti da vitigni come la schiava e il pinot nero.
I vitigni del Trentino Alto Adige
I vitigni del Trentino Alto Adige sono numerosi e vari, sia autoctoni che internazionali, e riflettono la diversità e la ricchezza del territorio e della cultura della regione. Ecco una sintesi dei principali vitigni e delle denominazioni di origine controllata (DOC) della regione:
I vitigni autoctoni a bacca bianca sono il Nosiola, il Moscato giallo e il Moscato rosa. I vitigni autoctoni a bacca nera sono il Teroldego, il Marzemino, il Lagrein, la Schiava e il Rebo.
I vitigni internazionali a bacca bianca più coltivati sono lo Chardonnay, il Pinot grigio, il Pinot bianco, il Sauvignon, il Riesling e il Müller-Thurgau. Lo Chardonnay e il Pinot bianco sono i vitigni base per la produzione dello spumante metodo classico Trento DOC, uno dei più famosi e apprezzati d’Italia, che può essere bianco o rosato, brut o extra brut, millesimato o riserva.
Il Pinot grigio, il Sauvignon, il Riesling e il Müller-Thurgau sono invece vitigni che si adattano bene ai climi freschi e alle altitudini elevate, e danno origine a vini bianchi aromatici e minerali, come il Pinot grigio Trentino DOC, il Sauvignon Trentino DOC, il Riesling Trentino DOC e il Müller-Thurgau Trentino DOC.
I vitigni internazionali a bacca nera più coltivati sono il Merlot, il Cabernet (sia Sauvignon che Franc), il Pinot nero e il Syrah. Il Merlot e il Cabernet sono vitigni di origine francese, coltivati in Trentino da oltre un secolo, e danno origine a vini rossi di buona struttura e complessità, come il Merlot Trentino DOC e il Cabernet Trentino DOC, che possono essere anche invecchiati in legno.
Il Pinot nero è un vitigno delicato e raffinato, coltivato soprattutto in Alto Adige, dove dà vita al Pinot nero Alto Adige DOC, un vino rosso elegante e fine, con profumi di frutti rossi e sottobosco. Il Syrah è un vitigno di origine mediorientale, coltivato in Trentino in piccole quantità, e dà origine al Syrah Trentino DOC, un vino rosso intenso e speziato, con note di pepe, liquirizia e vaniglia.