La cultura vinicola nel Lazio risale agli Etruschi, soprattutto nella zona del Viterbese, ma sulle caratteristiche e la diffusione nel territorio, lo sviluppo di Roma come capitale imperiale ebbe un notevole impatto.
Oggi la viticoltura è diffusa in tutta la regione, con i vigneti che si estendono dalle colline dei Castelli Romani fino alla costa laziale. La maggior parte dei vini prodotti nel Lazio sono bianchi, ma ci sono anche rossi e rosati di notevole qualità.
La storia della viticoltura nel Lazio
La storia della viticoltura nel Lazio risale ai tempi dell'antica Roma, dove il vino era una parte integrante della vita quotidiana e della cultura. Durante il Medioevo, la viticoltura nel Lazio si è ridotta a causa dell'invasione barbarica e delle guerre, ma è stata rilanciata nel Rinascimento. Nel corso dei secoli, la viticoltura ha continuato a svilupparsi e a evolversi, con la produzione di vini DOC come il Frascati e il vino Est! Est!! Est!!! di Montefiascone che sono diventati famosi in tutto il mondo. Oggi la viticoltura nel Lazio è una tradizione viva che contribuisce al patrimonio culturale e all'economia della regione.
I vitigni del Lazio
Il Lazio presenta una grande varietà di vitigni coltivati, sia autoctoni che internazionali. Tra i vitigni a bacca nera il vitigno autoctono più importante è il Cesanese. Nel Lazio si coltivano anche il Montepulciano, il Sangiovese, il Merlot, il Cabernet Sauvignon. I vini bianchi sono ottenuti soprattutto con Malvasie e Trebbiani, tra cui ricordiamo i vitigni Malvasia Bianca Lunga, Malvasia bianca di Candia, Malvasia del Lazio, Trebbiano Giallo e Trebbiano del Lazio. Il Grechetto è un vitigno coltivato soprattutto nelle zone del Viterbese ai confini con l’Umbria.