Frasi sibilline, parole ermetiche, abbreviazioni da agenti segreti... il vocabolario del vino può essere abbastanza sconcertante, per i non addetti ai lavori. Parla come un professionista con queste poche espressioni da veri intenditori!
È persistente
Per misurare la persistenza di un vino bisogna masticare a vuoto al ritmo di una masticazione al secondo e continuare fino al momento in cui l’intensità aromatica comincia a scomparire. Il numero delle masticazioni compiute in questo lasso di tempo dà la misura della P.A.I. (Persistenza Aromatica Intensa). Quando supera i 10 secondi ci troviamo di fronte ad una una bottiglia di grande pedigree. Tuttavia, un vino semplice, anche se manca un po' di persistenza, può portare anche molto piacere. Tutto dipende dal contesto.
È ridotto
Si parla di vino ridotto quando un vino non è stato sufficientemente a contatto con l'aria sviluppando così degli odori sgradevoli, come un forte odore di uova o di zolfo, spazzatura o gas.
È chiuso
I profumi sembrano assenti, il naso è spento, insomma il tuo vino non odora molto. È ancora chiuso, ma dovrebbero bastare un passaggio in caraffa o una buona ventilazione in un bicchiere di grande formato per dargli tutti i suoi profumi.
È brettato
I lieviti sono necessari per trasformare lo zucchero in alcol, ma alcuni sono più insidiosi, causando deviazioni aromatiche, soprattutto nei vini rossi. Questi brettanomyces si sviluppano grazie alla mancanza di igiene nei vini finiti. Odore animale, finale secco sul finale, il brett 'c'è e te ne accorgi...
Sa di crosta di pane
Si tratta di un odore simile a quello del pane appunto, dovuto ai microrganismi responsabili della fermentazione alcolica, che si può apprezzare in molti spumanti di buona qualità, soprattutto in quelli vinificati con metodo classico della rifermentazione in bottiglia (es. Champagne o Francicorta), ma anche in alcuni Vini Prosecco “con il fondo”.