La Malvasia, più che un vino o un vitigno è una famiglia di vitigni. Le varietà di Malvasia presenti in Italia, infatti, sono ben 17. Il nome è di origine greca e richiama l'antica città di Monemvasia, nel Peloponneso, che fu conquistata dai Veneziani. Insieme ai vini, giunsero in Italia anche le barbatelle di vite, che pian piano si diffusero in tutta la penisola.
Il vino Malvasia viene prodotto in diverse zone d'Italia, come Sardegna, Istria, Toscana, Lazio, Emilia, Calabria, Puglia, ecc. Tra i vari tipi di Malvasie si trovano sia vitigni a bacca bianca (che sono la maggioranza) che a bacca nera. La caratteristica principale che accomuna tutte le Malvasie, è il lungo invecchiamento al quale questa tipologia di vino viene sottoposta. Della Malvasia viene prodotta sia la versione secca che quella dolce.
Malvasie bianche, caratteristiche
Le Malvasie bianche solitamente si presentano di colore giallo paglierino, con bollicine fini. Al naso spiccano le note varietali caratterizzate da una fragranza piccante di muschio e di albicocca. Nei passiti si notano anche note di miele e albicocca matura. Al palato si presentano strutturate, di buona persistenza, con ricordi muschiati e floreali nelle versioni ferme, e con un e retrogusto di miele e mandorle nelle versioni passite.
Malvasia, abbinamento
Per la Malvasia in versione ferma e secca, è consigliabile stappare la bottiglia una mezz’ora prima della degustazione. Il vino va servito a una temperatura di 10°C. Nel caso della Malvasia dolce o passita, si consiglia sempre l’apertura una mezz’ora prima della degustazione e una temperatura di 8°C.
La Malvasia secca è perfetta per accompagnare il pesce, le carni bianche e i formaggi erborinati come il gorgonzola, ma è ottima anche come aperitivo. La Malvasia dolce è ideale con strudel, biscotti, zuppa inglese, panettone e pandoro, torta di mele, Gubana e colomba pasquale. È ottima anche con i dolci lievitati.